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Bellezza

Abbronzatura: come evitare i rischi per la salute e godersi tutti i benefici del sole

di Federica Pagliarone, giornalista scientifica

L’esposizione al sole non ammette compromessi: la massima efficacia protettiva è la doverosa premessa da cui partire. Viso, ma anche corpo e capelli. Purtroppo, infatti, l’esposizione “selvaggia”, senza la giusta protezione, se ripetuta per anni, lascia segni indelebili anche sulla pelle più perfetta. E’ il fenomeno del foto-aging, il processo biologico attraverso il quale i raggi solari inducono un invecchiamento precoce e profondo della struttura cutanea. Senza parlare poi del tumore della pelle: una tipologia di tumore che rispetto alle altre si può prevenire, dal momento che l’86% dei melanomi e il 90% dei tumori della pelle sono causati dall’esposizione al sole. Inoltre il 90% dei tumori della pelle se diagnosticato precocemente è efficacemente trattabile; e la sua diagnosi può essere semplice, essendo visibile ad occhio nudo. Dunque, l’imperativo per quest’estate dev’essere: abbronzatura sì, ma con raziocinio.

 

Consigli per abbronzarsi con intelligenza 

Orario di esposizione
Evitare di esporsi tra le 12 e le 16. In questo momento della giornata, l’irraggiamento solare è all’apice della sua intensità. Anche all’ombra l’intensità della radiazione ultravioletta può essere pari al 50% di quella della luce diretta, mentre la sabbia della spiaggia intensifica l’intensità del 25% (la neve addirittura del 100%).

Prime esposizioni
Non prendere più di tre quarti d’ora di sole al giorno (20 minuti al sole intenso). Oltre questo limite, i melanociti sono saturi e non producono altra melanina. Dopo i primi giorni, si può aumentare progressivamente la durata dell’esposizione, senza dimenticare di proteggersi.

Abbronzante
Per evitare scottature e preservare la propria epidermide occorre ricordare che creme e olii protettivi vanno applicati più volte, soprattutto quando, in giornate molto afose, si fa spesso il bagno. Anche se i solari di nuova generazione garantiscono l’effetto lunga durata, dopo ogni tuffo è sempre consigliabile ripetere l’applicazione.

La “giusta ” protezione
Ogni carnagione necessita di un certo tipo di protezione. Per le pelli chiare, è consigliabile l’utilizzo di un filtro molto alto, anche con un spf 50. Per le pelli olivastre, o comunque già abbronzate, un spf 5 può essere sufficiente. In ogni caso, è bene sfatare il luogo comune secondo il quale con la protezione alta non ci si abbronza. La differenza è che occorre più tempo, ma il risultato è che si potrà contare su un’abbronzatura più sana e soprattutto più duratura.

Alt a profumi e creme profumate
Anche se la tentazione di cospargersi viso e corpo con essenze profumate è fortissima, è assolutamente sconsigliato farlo quando ci si espone al sole. Certe sostanze chimiche, interagendo con il sole, si trasformano in veri e propri veleni per l’epidermide.

Tatuaggi e piercing
Dal momento che comportano piccolissime “incisioni” della pelle, il consiglio è di non prendere sole per almeno un mese dall’intervento. I raggi solari potrebbero causare delle reazioni, anche a causa del contatto con le sostanze usate per la colorazione del tatuaggio. Stesso discorso per il piercing: prima di esporsi al sole, occorre far cicatrizzare bene il piccolo forellino che si pratica per realizzarlo. L’ideale è attendere 20-30 giorni.

Cappelli
Se l’obiettivo è quello di proteggere capo e viso dagli effetti devastanti del sole, è bene scegliere dei tessuti non sintetici, meglio di colore chiaro. I cappelli in paglia vanno benissimo, sempre che non abbiano una trama troppo larga.

Asciugarsi bene dopo ogni bagno
L’effetto specchio delle goccioline favorisce i colpi di sole e riduce l’efficacia dei prodotti di protezione, anche se resistenti all’acqua.

Bere molto e spesso
Il sole disidrata in profondità il nostro corpo. E’ importante prestare particolare attenzione alle persone anziane, che hanno una sensazione di sete ridotta e ai bambini che hanno una termoregolazione meno efficace.

 

Farmaci che interagiscono con il sole

Da molti anni si parla molto di “fotosensibilizzazione”, ma pochi sanno in realtà di cosa si tratta. In parole semplici, si tratta della reazione della nostra pelle al sole, in seguito all’utilizzo di alcuni farmaci. Contraccettivi orali, antimicrobici, antidepressivi, diuretici, antinfiammatori, antistaminici e antiaritmici, infatti, possono dar luogo a impreviste manifestazioni cutanee sotto forma di macchie o eruzioni eczematose. Il meccanismo responsabile di questo fenomeno dipende dal tipo di sostanza assunta: – si parla di fototossicità quando il farmaco (per esempio sulfamidici e tetracicline), per effetto dell’esposizione alla luce, viene trasformato in composti direttamente irritanti e, perciò, responsabili di una risposta infiammatoria nelle zone esposte. Il risultato è la comparsa di macchie arrossate o iperpigmentate oppure, in alcuni casi, di vescicole. La fotoallergia, invece, è mediata dal sistema immunitario: in questo caso il farmaco, modificato dall’energia luminosa assorbita, in un intervallo variabile da pochi minuti a 24 ore, dà luogo ad una reazione simile all’orticaria che si spinge anche oltre le aree esposte.

 

I benefici

Il Sole è luce, calore, energia e vita, tanto che in tutte le mitologie è sempre stato venerato con particolare devozione. D’altra parte, se si spegnesse il sole sul nostro pianeta non sarebbe più possibile la sopravvivenza. Molteplici sono i benefici che possiamo trarre da una corretta esposizione al sole:
• migliora il nostro umore
• stimola il tono fisico e muscolare
• ci rende più forti e resistenti alla fatica
• attenua eventuali sensazioni di dolore
• in certi casi, come per esempio in alcune malattie della pelle quali la psoriasi, rappresenta addirittura una vera e propria terapia.
Un altro beneficio importante del sole è il suo effetto di attivazione della vitamina D (colecalciferolo) che, a sua volta, è fondamentale nel promuovere l’assorbimento di calcio e la sua fissazione nelle ossa. E’ bene, tuttavia, precisare che sono sufficienti 10 minuti al giorno per promuovere questo processo, che non ha alcuna correlazione con il livello di abbronzatura.

 

Come mantenere l’abbronzatura

Il rischio maggiore per l’abbronzatura è dato dalla disidratazione. E’ fondamentale, preferire la doccia al bagno, poiché il lungo contatto con l’acqua tende a desquamare la pelle. Per lo stesso motivo, è bene scegliere detergenti non aggressivi e non schiumogeni, come un olio cosmetico, che protegga e ammorbidisca la pelle durante la pulizia. Dopo la doccia, è utile applicare una dose abbondante di crema idratante. E se l’abbronzatura è ormai un ricordo si può ricorrere agli autoabbronzanti: oggi i prodotti migliori regalano un’abbronzatura naturale e uniforme.

 

I rischi 

Il sole è caldo e piacevole ma, se preso senza la giusta protezione, può provocare diversi rischi quali:
-Scottature e eritemi solari
-Invecchiamento precoce della pelle
-Danni alla vista
-Comparsa di tumori cutanei
-Caduta dei capelli
I raggi del sole, infatti, hanno la capacità di generare in loco i radicali liberi, vere e proprie “bombe biologiche” che, danneggiando le funzioni cellulari, inducono la formazione precoce di rughe, perdita di elasticità, alterazioni della tessitura e della pigmentazione cutanea, tumori.