con la collaborazione del dott. Marco Patelli, pneumologo Gruppo Monti Salute Più
di Federica Pagliarone
Quanti sono i fumatori in Italia
In base all’ultimo report presentato dall’Istituto Superiore di Sanità, i fumatori in Italia sono 11,6 milioni, in pratica più di un italiano su cinque, di cui 7,1 milioni sono uomini. E se da un lato un fumatore maschio su quattro consuma più di un pacchetto di sigarette al giorno, le fumatrici sono aumentate soprattutto al Sud, diventando quasi il doppio rispetto a quelle delle regioni centrali e settentrionali. Non solo, ma da recenti indagini emerge che già fra i 13 e i 15 anni un ragazzo su cinque fuma quotidianamente sigarette tradizionali, mentre il 18% utilizza sigarette elettroniche.
Premesso questo, e considerando che negli ultimi anni la dipendenza degli italiani dal fumo non è affatto diminuita, tanto che le sigarette nel nostro Paese causano annualmente la morte di 80mila persone, va da sé che educare con campagne informative efficaci rappresenta una necessità impellente per tentare di arrestare questa tendenza.
Danni da fumo: non solo ai polmoni
Il tabacco (fumato e non), causa infatti una serie di patologie fumo-correlate che interessano vari organi e apparati: cardiovascolare, respiratorio, ginecologico, gastrointestinale; e mediamente un individuo che fuma per tutta la vita, ha il 50% di probabilità di morire di una patologia tabacco-correlata. Non solo, ma oltre a produrre malattie e morte, l’uso del tabacco comporta un costo economico notevolissimo, tanto che in Italia i soli costi ospedalieri rappresentano l’8% della spesa sanitaria totale (lo 0.47% sul PIL), a cui sono da aggiungere quelli relativi alle cure domiciliari e alle giornate lavorative perse.
In Italia inoltre sono oltre 4mila le persone che soffrono di malattie respiratorie rare, come la fibrosi polmonare idiopatica, la bronchiolite respiratoria e altre. Malattie che possono compromettere seriamente la qualità di vita di una persona, alcune delle quali trovano sollievo anche solo dicendo basta al fumo. È il caso, quindi, di conoscere più da vicino i disturbi “minori”, ma non per questo meno importanti, che possono colpire chi fa uso di sigarette.
Quali sono le malattie causate dal fumo
“Il fumo di sigaretta – spiega il dott. Marco Patelli, pneumologo Gruppo Monti Salute Più – è la causa principale di una serie di patologie: si tratta di malattie serie e diffuse, come malattie cardiovascolari (ictus o infarto), patologie inerenti cavità orale, faringe, laringe, esofago, tubercolosi e soprattutto malattie respiratorie croniche (broncopneumopatia cronica ostruttiva e tumori del polmone). Inoltre, al fumo sono legati disturbi più rari e poco conosciuti che, sebbene siano minori, possono compromettere seriamente la qualità di vita di una persona”.
Nello specifico, la BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva), è una malattia progressiva che compromette pesantemente la qualità di vita, con tosse e difficoltà respiratorie. “Il rischio di sviluppare questa patologia respiratoria cronica – prosegue il dott. Patelli – è più alto in chi inizia a fumare da giovanissimo, poichè a questa età il tabacco interferisce con il corretto sviluppo polmonare e i danni polmonari sono correlati al numero di sigarette fumate nella vita. Le alterazioni funzionali caratteristiche della bronchite cronica ostruttiva e nell’enfisema polmonare si correlano poi alla probabilità di ammalarsi di tumore del polmone. Il rischio di sviluppare un tumore del polmone infatti è più alto in tutti i fumatori, ma è ancora più alto (3-5 volte) nei fumatori che sviluppano un deficit ventilatorio ostruttivo in corso di enfisema e la BPCO in generale. A questo proposito, è bene ricordare che, secondo i dati dell’OMS (Organizzazione Mondiale della sanità) la BPCO ed il tumore del polmone stanno diventando la terza e la quinta causa di mortalità nel mondo; mentre, secondo i dati AIOM (Associazione Italiana Oncologi Medici) il tumore del polmone determina in Italia 35mila morti ogni anno (tanti quanti ne ha causati il COVID finora), di cui il 90-95% sono fumo correlate. Fortunatamente, i progressi degli ultimi anni sia nella terapia chirurgica che nella terapia medica, hanno portato ad indici di sopravvivenza più alti nei tumori diagnosticati in fase precoce (> 70% a 5 anni dalla diagnosi). Si pongono quindi due assolute priorità: una campagna di seria informazione antifumo fra le fasce più giovani della popolazione e un programma di anticipazione diagnostica del tumore del polmone. Saranno quindi da proporre scrupolosi esami periodici alle popolazioni di fumatori ed ex fumatori tra i 55 e i 75 anni, con esami funzionali respiratotori (spirometria), TC del Torace ed esami sierologici per la ricerca di eventuali markers oncologici specifici ”.
Come se non bastasse, la nicotina è anche un potentissimo vasocostrittore e, sul lungo periodo, può compromettere la capacità erettile dell’uomo, arrivando a farla “invecchiare” di 30 anni. Danni anche nelle donne: il registro nazionale procreazione medicalmente assistita dell’Istituto Superiore di Sanità informa che le donne che fumano sono meno fertili, hanno un indice di fecondabilità ridotto, e impiegano più tempo a restare incinte (in media più di un anno).
Cosa fare contro i danni da fumo
“Personalmente – afferma il prof. Antonio Monti, direttore scientifico Gruppo Monti Salute Più – credo che sia di fondamentale importanza la riabilitazione respiratoria polmonare, volta a potenziare la funzione respiratoria e la pervietà dei capillari, specialmente per le persone defedate dall’età, da menopausa e andropausa, da fumo e da smog: una cura importante sia per chi soffre i postumi di Covid 19 sia in chiave preventiva. Inoltre, tra le cure termali disponibili presso i nostri Centri e accreditate dal Ministero della Salute, c’è anche l’ossigeno per la ventilazione polmonare, un presidio al servizio dei cittadini davvero utile, in quanto i processi vasocostrittivi bloccano l’utilizzo di un congruo dosaggio di ossigeno, di cui il corpo ha bisogno in ogni momento”.
Infine, il fumo di sigaretta, che contiene oltre 7mila sostanze chimiche, di cui una settantina sono cancerogeni riconosciuti, e che permane nell’aria alcune ore anche quando non si vede e non si sente più all’olfatto, è nocivo anche prima di nascere. Infatti, i bambini esposti alle sostanze tossiche del tabacco in utero, se la madre fumava o se era esposta al fumo passivo, mostrano con più frequenza della media problemi nello sviluppo dei polmoni, nella crescita e nella funzionalità. A loro volta, i bimbi esposti al fumo passivo rischiano l’insorgenza e il peggioramento di asma, polmonite, bronchite e infezioni delle basse vie respiratorie. Addirittura nel mondo sono circa 60mila i bambini che muoiono prima di compiere 5 anni a causa di malattie infettive delle vie respiratorie provocate dal fumo passivo.
Concludendo, poiché come è scientificamente dimostrato, i danni provocati dal fumo sono davvero numerosi, tanto che il loro impatto sulla salute può essere veramente devastante, sarebbe auspicabile che un fumatore (che in media perde un numero di anni pari alla metà del numero di sigarette fumate al giorno), decidesse di smettere senza indugio né ripensamenti, magari affidandosi a professionisti esperti nel settore.
Chiedi maggiori informazioni sulle cure inalatorie alle terme