La sindrome fibromialgica è una forma comune di dolore muscoloscheletrico diffuso e di affaticamento (astenia) associati a rigidità, problemi di insonnia, di memoria e alterazioni dell’umore, che colpisce approssimativamente 1,5–2 milioni di Italiani.
Il disturbo può comparire in modo graduale e aggravarsi con il passare del tempo, oppure può comparire dopo un evento scatenante come un trauma fisico, un’infezione o uno stress psicologico.
Nello specifico, il termine “fibromialgia” significa dolore nei muscoli e nelle strutture connettivali fibrose (i legamenti e i tendini). Questa condizione, che viene definita “sindrome” poiché esistono segni e sintomi clinici che sono contemporaneamente presenti, colpisce più spesso le donne in età adulta. Attualmente, non esiste una vera cura per questo problema, nonostante se ne siano occupati fisiatri, ortopedici, neurologi, psicologi e idrologi i quali, per alleviare i sintomi, consigliano un approccio multifattoriale costituito da farmaci (analgesici, antidepressivi e antiepilettici, con risultati variabili tra i vari pazienti) e da sedute mirate al rilassamento e alla riduzione dello stress.
Balneoterapia termale RCR
Diversa e innovativa la soluzione proposta dal Gruppo Monti Salute Più che per questa complessa patologia, ha individuato come programma terapeutico una serie di sedute di balneoterapia termale RCR a 33°, associate a sauna o crenoterapia a 37°.
“Per Metodo RCR – spiega il prof. Antonio Monti, direttore scientifico Gruppo Monti Salute Più – si intende la riattivazione delle catene recettoriali, neurali e dei neurotrasmettitori delle sinapsi. Il tutto finalizzato a creare una connessione precisa tra la reattività delle catene muscolari e quella delle catene neurali. In sintesi, tale metodo, che rappresenta una delle forme più importanti di chinesiterapia (cioè di training fisico), ha la finalità di riattivare e riabilitare le catene dei recettori-neuroni-neurotrasmettitori-ormoni in quanto, così come tutto parte dal cervello per arrivare alla periferia delle articolazioni, allo stesso modo tutto parte dalle stimolazioni dei recettori articolari per arrivare all’attivazione del cervello. La tecnica operativa di questo metodo è molto precisa e mirata, e viene integrata, nei casi più complessi in una vera e propria terapia personalizzata”.
Di Federica Pagliarone, giornalista scientifica