Benessere

Profumoterapia: la cura ideale per stimolare l’attività cerebrale e ritrovare il proprio benessere

di Federica Pagliarone, giornalista scientifica 

Che cos’è la profumoterapia

Tra le nuove frontiere della medicina, avvalorata da recenti e autorevoli studi scientifici, la Profumoterapia, ossia la cura attraverso il profumo, è sempre più alla ribalta. Sebbene spesso venga confusa con la sua “parente” più stretta, l’aromaterapia, è ben diversa da quest’ultima; infatti, mentre l’aromaterapia si basa sull’utilizzo di olii essenziali e non può prescindere dalle indicazioni di un aromaterapeuta, nella Profumoterapia non è la sostanza aromatica che agisce ma la sua fragranza, in grado di aiutare a guarire sia il corpo che la mente con emozioni olfattive piacevoli.
E se un tempo nei paesi arabi la figura originale del profumiere coincideva con quella del medico-profumiere, incaricato di comporre la miscela curativa personalizzata per ogni paziente, attualmente sono in tanti gli scienziati che studiano con dedizione le relazioni fra odori e benessere psico-fisico.
Ad esempio, dalle ricerche della Smell&Taste Research Foundation di Chicago, dirette dallo psichiatra e neurologo Alan Hirsch, si è scoperto che perfino le percezioni dello spazio possono essere influenzate da determinate sensazioni olfattive, come hanno dimostrato i test che evidenziavano un peggioramento della claustrofobia in presenza di un forte odore di barbecue, e un miglioramento notevole se invece l’odore utilizzato era quello di mela verde. E molti sono gli esempi analoghi riferiti ad altri disturbi, come quelli del sonno o lo stress, dove sono sempre più evidenti i benefici derivanti dalla stimolazione olfattiva.

Curarsi con i profumi

Curarsi con i profumi quindi, ma anche semplicemente rilassarsi e “rigenerarsi”, è questa la strada percorsa dalla Profumoterapia. Gli odori infatti sono in grado di stimolare sensazioni positive, evocare ricordi piacevoli e riportare alla mente scene vissute nel passato e legate proprio ad un determinato profumo. Non solo, ma le relazioni fra cervello e naso sono forti ed importanti, molto più di quanto immaginiamo. A dirlo è anche un altro importante centro di studio sull’argomento, il Monelle Chemical Senses Center di Filadelfia, che non ha dubbi sull’efficacia degli stimoli olfattivi sulla memoria, e sulla capacità dell’odorato di coinvolgere altri sensi “trascinando” l’individuo verso una sensazione generale di benessere.
La Profumoterapia, risulta particolarmente efficace per la cura e la prevenzione di alcuni disturbi del sistema nervoso e del sistema endocrino, che influenzano tutto l’organismo e possono essere causa di gravi patologie. Stiamo parlando di: stati depressivi, ansia, attacchi di panico, anoressia e bulimia, isteria, paura e fobie o più semplicemente di stati d’animo negativi come l’insoddisfazione, l’insicurezza, l’aggressività e la frustrazione. Non solo, ma l’azione curativa della Profumoterapia sul sistema endocrino, che è in strettissimo collegamento con l’olfatto, ne fa la terapia di predilezione delle donne contro l’infertilità, durante la gravidanza e l’allattamento, ma anche per i disturbi del ciclo.
In sintesi, gli stimoli olfattivi di particolari odori attivano determinate ghiandole del sistema endocrino, stimolandole a produrre ormoni neuro-chimici (adrenalina, endorfina, ecc.) che regolano in gran parte il nostro stato di equilibrio fisiologico (omeostasi). Inoltre, il piacere che può procurare un odore è determinato dallo stato d’equilibrio in cui la persona si trova: se gli ormoni prodotti compensano una mancanza, cioè se agiscono in senso positivo nell’equilibrio complessivo, allora si avvertirà una piacevole sensazione di benessere.
Il secondo modo in cui l’olfatto stimola una sensazione di piacere è indiretto ed è legato alle memorie olfattive.

In effetti, la memoria olfattiva è primordiale e associa ad un odore un’immagine emozionale. Quando questo odore viene risentito dopo anni, la memoria olfattiva attiva il sistema endocrino per riprodurre con i neuro-chimici (adrenalina, endorfina ecc.) anche l’emozione o lo stato d’animo che accompagnò l’odore in passato. Non solo, ma l’esperienza emozionale legata all’odore è alla base dell’apprendimento degli organismi viventi ed è talmente necessaria alla loro sopravvivenza che le memorie olfattive vengono trasmesse insieme al patrimonio genetico. Per l’uomo infatti le memorie olfattive possono essere personali, culturali e genetiche.
E ancora, spiega il prof. Antonio Monti, direttore scientifico Gruppo Monti Salute Più: “Recenti studi scientifici dimostrano che le cellule neuronali dell’epitelio olfattivo che vanno dalla mucosa fino al bulbo olfattivo, oltre a generare il piacere del profumo, sono capaci di rinnovarsi per tutta la vita e stimolare l’attività cerebrale. L’olfatto dunque attiva il cervello e genera nuovi neuroni: è proprio partendo da questi studi e dal concetto di Profumo-terapia che ho creato Acqua di Felsina, una linea di profumi naturali corpo e ambiente, legata alla prima denominazione della città di Bologna, erede di una gloriosa tradizione di profumi dell’Ottocento, e ottenuta da piante e fiori del Villaggio della Salute Più (www.salutepiu.store)”.

Che l’olfatto sia un senso davvero speciale è innegabile. Dal naso dipendono numerose diramazioni nervose e, una volta incanalate nelle narici, le molecole odorose approdano al cervello attivando il sistema limbico, la struttura cerebrale più antica, considerata la “centralina” di emozioni, stati d’animo, istinti e memoria. Gli odori influiscono pertanto sui ricordi e sulle emozioni legate ai ricordi, ma anche sul sistema ormonale e di conseguenza sul nostro comportamento. Di più: l’attività generale del cervello viene influenzata a tal punto dall’olfatto che l’intelletto può persino risultarne potenziato.

Lo dimostra un recente studio condotto dai ricercatori del Neurosciences Institute Cavalier Ottolenghi – Università di Torino, secondo cui la “neurogenesi”, ovvero la capacità del cervello di generare nuovi neuroni, è legata proprio all’esistenza dell’olfatto che va costantemente “allenato”. A questo proposito, mangiare cibi ricchi di zinco e vitamina B12 (come ad es. semi di girasole, lenticchie, noci pecan, pesce, molluschi, uova, latte e latticini) aiuta a combattere la cosiddetta “iposmia”, ossia la ridotta percezione degli odori, rafforzando quindi l’olfatto.

E’ dello stesso avviso – sottolinea il prof. Monti – anche Juan Salvador Nacher Rossellò, docente di Biologia cellulare presso l’Università di Valencia – che negli ultimi anni ha studiato a fondo la stimolazione della plasticità intrinseca del sistema nervoso e le sorprendenti proprietà rigenerative degli assoni olfattivi”.
E’ bene specificare, infine, che la modalità di utilizzo delle fragranze in Profumoterapia è assolutamente soggettiva e a piacimento. I profumi infatti vanno utilizzati senza restrizione di alcun genere se non quella del proprio piacere, tanto che la Profumoterapia si può anche definire “la terapia del piacere”.

E’ molto importante però – conclude il prof. Monti – che per ottenere risultati efficaci, il profumo venga annusato per almeno tre/cinque minuti al giorno, magari intercambiandone due differenti e utilizzandolo sia sulla pelle che nell’ambiente in cui viviamo. Quanto alla scelta delle fragranze, oltre al gusto personale, si può ricorrere ad alcune indicazioni, a seconda che si cerchi di ottenere un effetto tonificante, antistress, antidepressivo o afrodisiaco. Ad esempio, se si soffre di depressione sono praticolarmente indicate le fragranze a base di neroli, gelsomino, elicrisio, vaniglia, uva fragola e lavanda; gelsomino, ylang ylang, bergamotto, mandarino e camomilla sono alleati per combattere lo stress; mentre per le insonnie via libera ad angelica, neroli, narciso, rosmarino, iris e lavanda. Proprio per questo la nostra linea Acqua di Felsina è variegata e comprende cinque referenze per la persona e tre per l’ambiente”.